Nino C. di Rubba
Recensioni
È NataleI disegni divini
trapassano il buio tramonto la neve cade timida e silenziosa espressione di dolce purezza. La cometa si ripresenta rischiara la volta celeste il firmamento gioisce: è Natale. SeSe l’inverno bussasse
alla mia porta per entrare lo ignorerei. L’inverno, la stagione del riposo non mi appartiene non lo voglio diniego è per me il riposo. Nell’attesa del cambiamento le cose nuove mi stimolano, mi sorprendono, mi affascinano, mi stupiscono. Tutte le cose che madre natura offre al suo risveglio a primavera è miracolo miracolo del Creato tutto. Se l’inverno soffocasse il dolore se dopo la prima neve i campi si vestissero di fiori se l’impetuoso vento del Nord non spaventasse i miei sogni se i volatili tutti potessero nidificare se l’inverno non fosse apportatore di morte allora sì, che lo accetterei. Accetterei di tutto e di più: Un sorriso e un rimpianto una ferita e una delusione una sconfitta e una vittoria una partenza e una illusione un arrivo e un a rivederci. Nella certezza di essere ancora qui con te sorrido al Creato mi guardo intono spontaneo mi chiedo: per quanto tempo ancora? |
Sono un poetaSono un poeta
“randagio” che pace non trova ebbro di musica canto alla luna versi stonati note introverse chimere assonnate melodie dentro il fumo ritrovo te un fuoco pensieri nuovi prendono il sopravvento oltre l’orizzonte il mare sospira. SolitudineTi ho visto da lontano
come un’ombra seduta su un sasso al bordo del sentiero. Avanzavi verso di me camminavi piano piano ho guardato meglio ho visto bene: capo piegato spalle abbandonate passo stanco. A pochi metri da me ti sei fermata mi hai guardato i tuoi occhi erano stanchi malinconici, tristi, senza dire una parola hai ripreso il cammino: sempre più piegata sempre più stanca hai continuato a camminare ed io ho scoperto il tuo nome: Solitudine. |
Estratto
La magia dell’incanto permane. Il desiderio di scrivere incalza. Mi sovviene il ricordo dell’amore di Giulietta e Romeo, il mio diario gelosamente custodito, l’innamoramento. E il ricordo di Angela con un padre alcolizzato. Il quale all’età di circa 10 anni aveva tentato di violentarla.
Eh, sì. Certe cose non si dimenticano.
***
Chi è costei che, bella come l’aurora, misteriosa come la luna, carezzevole come il vento, speranze, desideri, sogni regala? Fermo è il mio cuore mentre il tuo palpita d’amore. Carezzami come il mare che dolcemente la sabbia accarezza. Come il sole che i suoi raggi a tutti dona. Come la primavera che prodiga a tutti i fiori regala. Oh tu amore, amore mio recluso, sogni dei miei sogni, luce dei miei occhi, respiro del mio respiro. Amore, tu per me la vita sei.
Mia adorata, amore del mio amore, anche se qualcuno dovesse separarci il nostro amore vivrà per l’eternità. Nel silenzio della notte t’invoco, incontro te, oh amore mio impossibile. Tu compagna che i miei passi accompagni, tu amore del mio amore che solo per te vivo. Tu sei come una goccia amore mio. Una goccia che brilla alla luce della luce. Rischiari un filo d’erba. Adorni di mistero un petalo di rosa. Da rugiada poi fai sbocciare tutti i fiori. Goccia dopo goccia alimenti l’acqua dei fiumi. Spegni l’arsura ad ogni uomo, rendi fertile tutta la Terra. Dopo ogni pioggia puntuale riappari: tu goccia luminosa come una stella che tutto vedi, ma agli occhi di pochi ti manifesti. Tu che alimenti la vita e il dono della vita, ben sai che: ogni vita umana è nulla di più di una goccia, che si manifesta, scorre e si dissolve.
Tu sei la luce dei miei occhi, l’aria che respiro. E se l’uomo ben misera cosa è in questo universo, l’amore no! Perché l’amore vivrà per l’eternità.
Dal volume: Quando il colore diventa magia.
Composizione grafica e realizzazione cromatica dell’autore.
***
Raggiungo la soffitta.
In un angolo, tra le tante cose alla rinfusa, silenziosa attende la valigia dei ricordi. L’apro, prendo in mano un cofanetto. Sollevo il coperchio ed appare il mio diario. Visiono una pagina dopo l’altra. I fogli sono ingialliti e lo scritto quasi sbiaditi dal tempo. Comincio a leggere. Leggo e ricordo.
Alcuni passaggi mi rallegrano il cuore:
Mi manchi come l’acqua che spegne l’arsura…
Aspetto te come la terra ama la pioggia,
il giorno che attende la luce,
la primavera che fa sbocciare ogni fiore.
Tu sei per me il fiore più bello,
il più prezioso di tutti i fiori sei tu.
Mi manchi.
…
Ah, se solo potessi amarmi senza ferirmi.
…
Se amore non è rinnegami,
se amore non è non cercarmi,
se amore non è lasciami,
se amore non è dimmelo.
Alcuni scritti hanno il potere di farmi sorridere:
“Ti vidi per la prima volta nel cortile della scuola. Avevi un motorino senza marmitta e tra le dita della mano destra una sigaretta spenta. Mi dicesti:
“Hai da accendere?”.
“No, mi dispiace” risposi.
E te ne andasti con le spalle curve e con la giacca aperta al vento.
…
Tu sei il respiro,
la voce del mio cuore che anela,
spera, desidera te.
Tu se il mio sogno d’amore
il mio divenire,
tu cuore del mio cuore
il mio tutto.
Ho visto la luce, ma non te.
E’ la speranza che mi tiene in vita per rivedere te.
…
Tu amore che per me la vita è:
Consolami con le tue parole,
stringimi forte al tuo cuore,
dimmi che mai nessuno ci separerà
se ciò non dovesse accadere
sappi che il mio respiro morirà con te.
Amore
sogni dei miei sogni
luce dei miei occhi
respiro del mio respiro.
Il contenuto di alcune pagine hanno ancora la capacità di emozionarmi:
“Mi accorgo di amarti ogni giorno di più.
Sai amore mio tu sei il mio respiro,
la parte più importante del mio corpo,
tu sei il mio cuore.
E anche se la parola cuore è piccola,
per me è grande,
perché dentro di essa ci sei tu
che palpita per me”.
…
Aspettami con il desiderio di ieri.
col medesimo ardore del primo incontro,
con la stessa promessa del primo sguardo,
con lo stesso desiderio del primo bacio,
con l’amore che felice ci rende.
L’ingenuità di allora commuovermi:
Con l’ardore di sempre pensami,
col l’amore di ieri sognami,
con le dolci promesse ricordami,
con i tuoi baci rincuorami.
Io ti amo come il sole riscalda la terra,
come la terra ama la pioggia
come l’Angelo ama Dio.
Io ti amo più di me stesso…
nulla di più non posso
prometterti di più non ho.
…
Aspetto te come la terra ama la pioggia,
il giorno che attende la luce,
la primavera che fa sbocciare ogni fiore.
tu sei per me il fiore più prezioso.
L’episodio di Angela ha il potere di carpirmi calde lacrime.
Riassumo l’evento:
”Sai, mi buco, Nino…sì, mi buco”.
“Perché lo fai?”.
“Mio padre è un ubriacone, mia madre fa la bella vita. Io non ho il bene di nessuno”.
“Non ti credo” ricordo la mia risposta.
Lei replicò:
“Certo, è facile non capire gli altri in questa città dove ognuno pensa ai fatti suoi”.
Ancora oggi ricordo Angela quando strinse forte la mia mano nella sua. Mi sovviene ilricordo quando dai suoi occhi vidi spuntare due lacrime “di cristallo”… e riprese a parlare con la seguente richiesta:
“Mi presti il tuo diario? Voglio scriverti qualcosa di me. Non dubitare, te lo manderò tramite Pino mercoledì, giorno 31”.
La mattina del promesso giorno arrivò. In aula Pino mi restituì il diario e sottovoce aggiunse:
“Tieni, te lo manda Angela”.
“Bene. Grazie”.
“Lei come sta?”
“Come? Non lo sai? Ė morta il 26”.
Sbiancai in volto. Per tutto il tempo tra una pausa scolastica e l’altra restai seduto, impietrito nel mio banco. Nella classe vuota con il diario che nervosamente giravo e rigiravo tra le mani. D’impeto lo aprii. La curiosità era grande, soprattutto per vedere che cosa mi avesse scritto.
Come per magia, senza volere selezionai il foglio del giorno 26: l’ultima pagina del diario.
La sorpresa fu grande. Conteneva una sola parola. Mi sentii congelare tutto quando lessi:
Ricordami.
_______________________________________
[…] L’aurora è prossima, il miracolo di un nuovo giorno è vicino. Si dichiara la luce, rischiara, illumina, colora tutto e a tutti la vita dona.
In me la magia dell’incanto permane: il miracolo di un nuovo giorno.
Eh, sì. Certe cose non si dimenticano.
***
Chi è costei che, bella come l’aurora, misteriosa come la luna, carezzevole come il vento, speranze, desideri, sogni regala? Fermo è il mio cuore mentre il tuo palpita d’amore. Carezzami come il mare che dolcemente la sabbia accarezza. Come il sole che i suoi raggi a tutti dona. Come la primavera che prodiga a tutti i fiori regala. Oh tu amore, amore mio recluso, sogni dei miei sogni, luce dei miei occhi, respiro del mio respiro. Amore, tu per me la vita sei.
Mia adorata, amore del mio amore, anche se qualcuno dovesse separarci il nostro amore vivrà per l’eternità. Nel silenzio della notte t’invoco, incontro te, oh amore mio impossibile. Tu compagna che i miei passi accompagni, tu amore del mio amore che solo per te vivo. Tu sei come una goccia amore mio. Una goccia che brilla alla luce della luce. Rischiari un filo d’erba. Adorni di mistero un petalo di rosa. Da rugiada poi fai sbocciare tutti i fiori. Goccia dopo goccia alimenti l’acqua dei fiumi. Spegni l’arsura ad ogni uomo, rendi fertile tutta la Terra. Dopo ogni pioggia puntuale riappari: tu goccia luminosa come una stella che tutto vedi, ma agli occhi di pochi ti manifesti. Tu che alimenti la vita e il dono della vita, ben sai che: ogni vita umana è nulla di più di una goccia, che si manifesta, scorre e si dissolve.
Tu sei la luce dei miei occhi, l’aria che respiro. E se l’uomo ben misera cosa è in questo universo, l’amore no! Perché l’amore vivrà per l’eternità.
Dal volume: Quando il colore diventa magia.
Composizione grafica e realizzazione cromatica dell’autore.
***
Raggiungo la soffitta.
In un angolo, tra le tante cose alla rinfusa, silenziosa attende la valigia dei ricordi. L’apro, prendo in mano un cofanetto. Sollevo il coperchio ed appare il mio diario. Visiono una pagina dopo l’altra. I fogli sono ingialliti e lo scritto quasi sbiaditi dal tempo. Comincio a leggere. Leggo e ricordo.
Alcuni passaggi mi rallegrano il cuore:
Mi manchi come l’acqua che spegne l’arsura…
Aspetto te come la terra ama la pioggia,
il giorno che attende la luce,
la primavera che fa sbocciare ogni fiore.
Tu sei per me il fiore più bello,
il più prezioso di tutti i fiori sei tu.
Mi manchi.
…
Ah, se solo potessi amarmi senza ferirmi.
…
Se amore non è rinnegami,
se amore non è non cercarmi,
se amore non è lasciami,
se amore non è dimmelo.
Alcuni scritti hanno il potere di farmi sorridere:
“Ti vidi per la prima volta nel cortile della scuola. Avevi un motorino senza marmitta e tra le dita della mano destra una sigaretta spenta. Mi dicesti:
“Hai da accendere?”.
“No, mi dispiace” risposi.
E te ne andasti con le spalle curve e con la giacca aperta al vento.
…
Tu sei il respiro,
la voce del mio cuore che anela,
spera, desidera te.
Tu se il mio sogno d’amore
il mio divenire,
tu cuore del mio cuore
il mio tutto.
Ho visto la luce, ma non te.
E’ la speranza che mi tiene in vita per rivedere te.
…
Tu amore che per me la vita è:
Consolami con le tue parole,
stringimi forte al tuo cuore,
dimmi che mai nessuno ci separerà
se ciò non dovesse accadere
sappi che il mio respiro morirà con te.
Amore
sogni dei miei sogni
luce dei miei occhi
respiro del mio respiro.
Il contenuto di alcune pagine hanno ancora la capacità di emozionarmi:
“Mi accorgo di amarti ogni giorno di più.
Sai amore mio tu sei il mio respiro,
la parte più importante del mio corpo,
tu sei il mio cuore.
E anche se la parola cuore è piccola,
per me è grande,
perché dentro di essa ci sei tu
che palpita per me”.
…
Aspettami con il desiderio di ieri.
col medesimo ardore del primo incontro,
con la stessa promessa del primo sguardo,
con lo stesso desiderio del primo bacio,
con l’amore che felice ci rende.
L’ingenuità di allora commuovermi:
Con l’ardore di sempre pensami,
col l’amore di ieri sognami,
con le dolci promesse ricordami,
con i tuoi baci rincuorami.
Io ti amo come il sole riscalda la terra,
come la terra ama la pioggia
come l’Angelo ama Dio.
Io ti amo più di me stesso…
nulla di più non posso
prometterti di più non ho.
…
Aspetto te come la terra ama la pioggia,
il giorno che attende la luce,
la primavera che fa sbocciare ogni fiore.
tu sei per me il fiore più prezioso.
L’episodio di Angela ha il potere di carpirmi calde lacrime.
Riassumo l’evento:
”Sai, mi buco, Nino…sì, mi buco”.
“Perché lo fai?”.
“Mio padre è un ubriacone, mia madre fa la bella vita. Io non ho il bene di nessuno”.
“Non ti credo” ricordo la mia risposta.
Lei replicò:
“Certo, è facile non capire gli altri in questa città dove ognuno pensa ai fatti suoi”.
Ancora oggi ricordo Angela quando strinse forte la mia mano nella sua. Mi sovviene ilricordo quando dai suoi occhi vidi spuntare due lacrime “di cristallo”… e riprese a parlare con la seguente richiesta:
“Mi presti il tuo diario? Voglio scriverti qualcosa di me. Non dubitare, te lo manderò tramite Pino mercoledì, giorno 31”.
La mattina del promesso giorno arrivò. In aula Pino mi restituì il diario e sottovoce aggiunse:
“Tieni, te lo manda Angela”.
“Bene. Grazie”.
“Lei come sta?”
“Come? Non lo sai? Ė morta il 26”.
Sbiancai in volto. Per tutto il tempo tra una pausa scolastica e l’altra restai seduto, impietrito nel mio banco. Nella classe vuota con il diario che nervosamente giravo e rigiravo tra le mani. D’impeto lo aprii. La curiosità era grande, soprattutto per vedere che cosa mi avesse scritto.
Come per magia, senza volere selezionai il foglio del giorno 26: l’ultima pagina del diario.
La sorpresa fu grande. Conteneva una sola parola. Mi sentii congelare tutto quando lessi:
Ricordami.
_______________________________________
[…] L’aurora è prossima, il miracolo di un nuovo giorno è vicino. Si dichiara la luce, rischiara, illumina, colora tutto e a tutti la vita dona.
In me la magia dell’incanto permane: il miracolo di un nuovo giorno.
Ed è poesiaLa poesia è tutto ciò che ci circonda
la poesia è la natura è tutto quello che non si dice ma che si vorrebbe dire. La poesia è Amore un Amore di meraviglie e attese di pensieri espressi e non, di parole taciute, di desideri inespressi, di sentimenti nascosti. La poesia è musica, un soffio di vento carezzevole, un sospiro, un silenzio velato, un desiderio, l’eco dei tuoi passi nella notte, una visione di farfalle variopinte, un fremito batter d’ali, un mormorio di foglie, un profumo di gigli, una cascata di diamanti… una lacrima d’Amore. La poesia sei Tu quando parli e quando taci, quando sorridi e tieni il broncio quando mi guardi senza parlare, quando mi accarezzi senza un perché. La poesia non è menzogna, non è una descrizione artefatta, studiata, meditata, la poesia è tutto ciò che un cuore parla a chi è in silenzio… ne ascolta la voce, le parole, i tuoi desideri. La poesia sei Tu… Vita della vita, che ti manifesti ma non parli, che mi tenti ma non ti spieghi, che mi coinvolgi ma non ti mostri. La poesia è tutto e di più, non è un racconto in rime, manifesta frasi dettate dell’anima… è la voce del cuore di un menestrello che d’improvviso nella notte ti sveglia, ti canta, ti racconta, ti parla e… dolcemente sussurra le più belle parole di un cuore innamorato. Che male c'èChe male c’è
rubare un pò di gioia dai sogni che potrebbe durare tutto il giorno e accompagnare l’attimo presente? Come per magia parole indistinte mi giungono da lontano. E’ forse la tua voce? Che male c’è ricordarmi di te, delle tue carezze dei tuoi abbracci, dei baci che mi regali quando ti stringi a me? Che male c’è se odo i tuoi passi, sento la tua voce, le tue magiche parole che: come note solitarie mi rincorrono nella notte? La notteIl silenzio della notte mi eleva di grado. Opportunità propizia di ricorrere alla penna. Rifletto. Medito. Scrivo. Tante sono le cose che affiorano alla mente. Mi sovviene di avere in soffitta una cosa preziosa. Un cofanetto speciale, che contiene molti ricordi: i miei ricordi. |
Il ruscelloSilenzioso avanza
là dolcemente s’impone pieno di fascino scorre: tra il verde muschio e brillanti ranuncoli si fa strada. Timido asseconda una curva coperta di cespugli, che dolcemente il vento accarezza. Saltella fra i sassi si affaccia al sole gioioso riprende a mormorare alla luce del giorno. Ondulate pieghe luminose, increspate, arcaiche, fra i sassi con incedere fluttuante si manifestano. La terra erbosa ai lati gode. Una libellula si alza in volo, una farfalla ne prende il posto, alla mia vista un pettirosso con morbidi colpi d’ala si eleva fra gli alberi, una rana si tuffa tra il verde scompare. Vagabonda felicità al sole, al vento, fra i sassi… e tu disinvolto ruscello ebbro di felicità nello stagno ti tuffi. Ero giovaneDa libri sbiaditi,
foto ingiallite, immagini che affiorano, chiudo gli occhi: eccomi alle prese con il teatro. Tempo remoto giorni di vera follia? Ero giovane il mondo volevo conquistare. Da conquistato ricordo: lo studio del copione, il personaggio da interpretare, le ore di prove, la paura interiore, la voce incoraggiante della compagna, il palco, il debutto, il mormorio degli spettatori, gli applausi. Sì, il teatro: Vera o presunta follia di un tempo che fu. ReminiscenzeRicordi tra i ricordi
al sole, al vento, fra i sassi… e tu disinvolto ruscello ebbro di felicità nello stagno ti tuffi. |
Autunno
l cielo più limpido, una fiammata d'oro rosso addensata sulle colline, una giovane ragazza spensierata indossa i suoi vestiti sgargianti, il fresco dell'ora al crepuscolo, un viandante senza guanti si sfrega le mani per il freddo, una zucca gialla orna un davanzale, un rivolo di miele cola giù dal tronco di un albero.
Una sottile lastra di ghiaccio orla le sponde di un lago, il fumo di un comignolo disegna un apostrofo nel cielo azzurro lavato di fresco. Uno stormo di oche selvatiche, inseguendo l'istinto, vola in sincronia verso acquitrini più temperati.
Tra le doppie finestre della cucina, un piccolo ragno curioso dondola su di un filo d’argento. A volte si ferma a scrutare l'interno, attonito: forse guarda ciò che accade nella stanza?
Nei canneti le tife si levano in alto come tanti sigari affusolati. I fiumi scorrono silenziosi e opachi, lenti nastri di canneti e foglie trasportano al mare.
In alto nell’aria i gabbiani volteggiano in cerca di cibo. I porticcioli traboccano di barche tirate in secco.
Pigro, il mare verde cupo lava via dalla sabbia ogni impronta.
Sul far della sera uno spicchio di luna di colore arancio si leva nel cielo. Al crepuscolo, nella città le lunghe lame giallo-rosa delle luci degli alti edifici ledono l'aria e si fondono in un crogiolo rovente.
Le braccia del vento notturno indugiano sugli edifici, mentre le luci luccicano come una irreale punteggiatura sulla pagina nera della notte. Una coppia cammina contro il vento, le teste chine, la mano fredda di lei nella mano di lui.
Le insegne dei negozi avvicinano la loro danza fantasiosa. Da lontano, il fischio di un treno mi raggiunge, che contiene una nota di richiami vivaci.
L’autunno è anche quando un viso delicato può appoggiarsi a una spalla sicura: stagione carica di segreta poesia. Melisa, abituata a dormire sulle piastrelle riscaldate dal sole cerca rifugio in qualche angolo della stanza accanto al termosifone.
I fiori di campo si tirano addosso la loro coperta di terra e si appisolano sognando il risveglio. I torrenti di montagna sollevano spruzzi iridescenti di “champagne”.
Un albero nudo coperto dalla verde edera protegge, come una mamma, il suo bambino, un fiore selvatico che trema al vento.
Una coltre di nebbia grava sopra i fossi e sulle strade. Gli uccelli cercano rifugio nel canneto o sotto le tegole delle case.
…L'autunno è il biglietto di presentazione dell’inverno, sì, ma è la stagione che precede il riposo: non per morire, perché l’autunno racchiude in sé una bellezza vivida, meraviglie di colori, una dolce promessa, la indefinibile gioia aperta alla rinascita.
Una sottile lastra di ghiaccio orla le sponde di un lago, il fumo di un comignolo disegna un apostrofo nel cielo azzurro lavato di fresco. Uno stormo di oche selvatiche, inseguendo l'istinto, vola in sincronia verso acquitrini più temperati.
Tra le doppie finestre della cucina, un piccolo ragno curioso dondola su di un filo d’argento. A volte si ferma a scrutare l'interno, attonito: forse guarda ciò che accade nella stanza?
Nei canneti le tife si levano in alto come tanti sigari affusolati. I fiumi scorrono silenziosi e opachi, lenti nastri di canneti e foglie trasportano al mare.
In alto nell’aria i gabbiani volteggiano in cerca di cibo. I porticcioli traboccano di barche tirate in secco.
Pigro, il mare verde cupo lava via dalla sabbia ogni impronta.
Sul far della sera uno spicchio di luna di colore arancio si leva nel cielo. Al crepuscolo, nella città le lunghe lame giallo-rosa delle luci degli alti edifici ledono l'aria e si fondono in un crogiolo rovente.
Le braccia del vento notturno indugiano sugli edifici, mentre le luci luccicano come una irreale punteggiatura sulla pagina nera della notte. Una coppia cammina contro il vento, le teste chine, la mano fredda di lei nella mano di lui.
Le insegne dei negozi avvicinano la loro danza fantasiosa. Da lontano, il fischio di un treno mi raggiunge, che contiene una nota di richiami vivaci.
L’autunno è anche quando un viso delicato può appoggiarsi a una spalla sicura: stagione carica di segreta poesia. Melisa, abituata a dormire sulle piastrelle riscaldate dal sole cerca rifugio in qualche angolo della stanza accanto al termosifone.
I fiori di campo si tirano addosso la loro coperta di terra e si appisolano sognando il risveglio. I torrenti di montagna sollevano spruzzi iridescenti di “champagne”.
Un albero nudo coperto dalla verde edera protegge, come una mamma, il suo bambino, un fiore selvatico che trema al vento.
Una coltre di nebbia grava sopra i fossi e sulle strade. Gli uccelli cercano rifugio nel canneto o sotto le tegole delle case.
…L'autunno è il biglietto di presentazione dell’inverno, sì, ma è la stagione che precede il riposo: non per morire, perché l’autunno racchiude in sé una bellezza vivida, meraviglie di colori, una dolce promessa, la indefinibile gioia aperta alla rinascita.
Sapore d'amore
Tempo che
non ti fermi non perdoni precludi i sogni limiti i desideri amara ironia la sorte avversa lucidità del vivere il profumo paradisiaci momenti una rosa in boccio si ripresenta il piacere una parola d’Amore il sapore. Un sorriso
Messaggio di felicità
cielo trapuntato di stelle viva luce paradiso incantato aria tiepida m’accarezza il viso tutt’intorno danzano mille lucciole nella notte sospirosi cuori al ritmo della felicità l’amore cercano io confuso dal celestiale la bontà del Creato ammiro l’eternità di un sorriso. |
Un sogno
Gioia di vivere
mi sostengono i pensieri emozioni nate ieri immagini colorate all’alba i ricordi si risvegliano belle parole emergono riaffiorano i desideri mi sostengono anche se la vita un sogno è. SolitarioSolitario
nel fiume un batter di remi l’acqua fugge mormorando intorno alle rive le tife dagli alti steli senza rimpianti ricompare il passato la tua presenza allontana il tempo belle parole vento di primavera cuore ribelle l’amore cerca. dal volume: Sulle ali della poesia |
Fra sogno e realtà
Prologo
Non sempre i sogni si avverano. Di fatto, però, l’uomo accecato dalle passioni, dall’ingordigia, dal fuoco dell’amore e dai piaceri della vita, non vive in sintonia con madre natura; al punto tale di cercare, fare di tutto, pur di sfuggire alla morte e vivere, semmai, per l’eternità.
Questo non è un problema di oggi, lo è sempre stato, e i Faraoni con le loro monumentali tombe e con la raffinata arte dell’imbalsamazione sono una prova tangibile del diniego della morte.
Fra Dubbio e Realtà, incontriamo una persona più o meno saggia, che se pur a malincuore, accetta la realtà. Un’altra persona invece, anche se il racconto potrebbe avere tutta l’aria di una fiaba, fa di tuttopur di sfuggire alla morte. Emerge la figura di un personaggio illuminato che tutto capisce, concede e perdona. E come conclusione del racconto, a tu per tu con l’ombra del traghettatore delle tenebre Caronte, il quale pur essendo più volte raggirato, beffato, raggiunge il suo scopo.
Dietro le quinte la voce del narratore, un padre amorevole, il quale con il suo racconto vuole offrire al figlio la possibilità di riflettere su una morale corretta e di vivere la vita in armonia con madre natura.
Cercare rifugio dove? Interdetto, stupito, ma non sono fuggito. Sono qui ad attendere. Attendo con pazienza, con rassegnazione, con cieca obbedienza. Cosa posso fare altrimenti? Non ho via di scampo. Debbo accettare le cose come stanno. Questa volta, però, la cosa è completamente diversa. Decido di concedermi una passeggiata. Indosso un abbigliamento adatto alla giornata ed esco all’aperto. Il sole è avaro. Di tanto in tanto fa capolino da dietro le nuvole. Passeggio lungo la spiaggia. E’ una giornata fredda, uggiosa, grigia. Il sereno interviene, prende il sopravvento, la temperatura è mite, ed io continuo ad avanzare senza meta. Sono solo. Solo come sempre. Soprattutto nel momento del bisogno: quando struggente era il desiderio di spiegazioni, ma non avevo nessuno accanto a me, per domandare e ricevere risposte a spiegazioni o chiarimenti ad ogni mio perché. Ho vagabondato a lungo per tutta la giornata quest’oggi. A volte ho girato a vuoto senza poter pensare. Al mio rientro sono ritornato sui miei passi. Che importanza ha, ora, quando non ho più il tempo di riordinare la mia vita? E le cose fatte e non fatte, le gioiose esperienze, i ricordi:
“Vorrei essere tra le tue braccia per lasciarmi stringere. Vorrei essere tra le tue braccia per sentirmi rinascere...Se appoggio il mio corpo sul tuo petto sento palpitare il tuo cuore. Non è l’ala di una farfalla, ma l’anelito del tuo amore. Il nostro abbraccio scatena un desiderio ardente che è passione. Quando sei da me lontano, l’ardore per te si fa più vivo. Per me raffiguri il mio sostegno affettivo. La tua immagine sovrasta i miei pensieri; con i miei occhi immersi nei tuoi ti amerei più di ieri”. Le goliardiche serate in riva al mare, le notti all’insegna del divertimento, i preparativi di ogni partenza, le sospirate attese della ragazza che tardava a presentarsi… e tante altre cose ancora. Storie di ieri. Cose passate. E quelle di oggi?:
“Una provocazione sottile. Un continuo gioco di sguardi, di gesti, di battute verbali. Va avanti così da molto tempo. Sono preda di una irresistibile voglia di fare l'amore con lei. Lei adolescente, felice, spensierata. Con tutto ciò che la vita le può dare, offrire, donare. Perché ha scelto proprio me? Io continuo a fingere di non capire. Cerco di non comprendere i suoi atteggiamenti, cerco di evitarla, di stare lontano da lei. Ma ella continua a farmi avance di ogni tipo: con gesti, movimenti, frasi e parole a doppio senso. Sono al punto di cedere. Ma, l’insinuante, la sottile paura continua ad accompagnarmi giorno e notte. Devo o non devo? Ad un certo punto ho deciso. Debbo dire, però, che sono stato favorito dal caso: la mia compagna, per motivi di lavoro si assenterà da casa per una settimana...ed allora tenterò il colpaccio”.
In riferimento alla realtà degli ultimi eventi la cosa non andrà così. Dovrò rinunciare al colpaccio. Anche se mi sarebbe piaciuto sperimentare ciò che si prova quando si tradisce: volontariamente o involontariamente la compagna. Per forza maggiore sono costretto a cambiare rotta, mettere a tacere i sentimenti amorosi, le descrizioni romantiche o, pornoromantiche, le frasi d’amore, racconti a lieto fine; nella consapevolezza che la cosa su cui vale la pena scrivere è l’amore. Ormai non ho più tempo. Mi auguro che il lettore vorrà curiosare il seguito e leggerà fino all’ultimo rigo: per soddisfare la propria curiosità della mia narrazione.
Non sempre i sogni si avverano. Di fatto, però, l’uomo accecato dalle passioni, dall’ingordigia, dal fuoco dell’amore e dai piaceri della vita, non vive in sintonia con madre natura; al punto tale di cercare, fare di tutto, pur di sfuggire alla morte e vivere, semmai, per l’eternità.
Questo non è un problema di oggi, lo è sempre stato, e i Faraoni con le loro monumentali tombe e con la raffinata arte dell’imbalsamazione sono una prova tangibile del diniego della morte.
Fra Dubbio e Realtà, incontriamo una persona più o meno saggia, che se pur a malincuore, accetta la realtà. Un’altra persona invece, anche se il racconto potrebbe avere tutta l’aria di una fiaba, fa di tuttopur di sfuggire alla morte. Emerge la figura di un personaggio illuminato che tutto capisce, concede e perdona. E come conclusione del racconto, a tu per tu con l’ombra del traghettatore delle tenebre Caronte, il quale pur essendo più volte raggirato, beffato, raggiunge il suo scopo.
Dietro le quinte la voce del narratore, un padre amorevole, il quale con il suo racconto vuole offrire al figlio la possibilità di riflettere su una morale corretta e di vivere la vita in armonia con madre natura.
Cercare rifugio dove? Interdetto, stupito, ma non sono fuggito. Sono qui ad attendere. Attendo con pazienza, con rassegnazione, con cieca obbedienza. Cosa posso fare altrimenti? Non ho via di scampo. Debbo accettare le cose come stanno. Questa volta, però, la cosa è completamente diversa. Decido di concedermi una passeggiata. Indosso un abbigliamento adatto alla giornata ed esco all’aperto. Il sole è avaro. Di tanto in tanto fa capolino da dietro le nuvole. Passeggio lungo la spiaggia. E’ una giornata fredda, uggiosa, grigia. Il sereno interviene, prende il sopravvento, la temperatura è mite, ed io continuo ad avanzare senza meta. Sono solo. Solo come sempre. Soprattutto nel momento del bisogno: quando struggente era il desiderio di spiegazioni, ma non avevo nessuno accanto a me, per domandare e ricevere risposte a spiegazioni o chiarimenti ad ogni mio perché. Ho vagabondato a lungo per tutta la giornata quest’oggi. A volte ho girato a vuoto senza poter pensare. Al mio rientro sono ritornato sui miei passi. Che importanza ha, ora, quando non ho più il tempo di riordinare la mia vita? E le cose fatte e non fatte, le gioiose esperienze, i ricordi:
“Vorrei essere tra le tue braccia per lasciarmi stringere. Vorrei essere tra le tue braccia per sentirmi rinascere...Se appoggio il mio corpo sul tuo petto sento palpitare il tuo cuore. Non è l’ala di una farfalla, ma l’anelito del tuo amore. Il nostro abbraccio scatena un desiderio ardente che è passione. Quando sei da me lontano, l’ardore per te si fa più vivo. Per me raffiguri il mio sostegno affettivo. La tua immagine sovrasta i miei pensieri; con i miei occhi immersi nei tuoi ti amerei più di ieri”. Le goliardiche serate in riva al mare, le notti all’insegna del divertimento, i preparativi di ogni partenza, le sospirate attese della ragazza che tardava a presentarsi… e tante altre cose ancora. Storie di ieri. Cose passate. E quelle di oggi?:
“Una provocazione sottile. Un continuo gioco di sguardi, di gesti, di battute verbali. Va avanti così da molto tempo. Sono preda di una irresistibile voglia di fare l'amore con lei. Lei adolescente, felice, spensierata. Con tutto ciò che la vita le può dare, offrire, donare. Perché ha scelto proprio me? Io continuo a fingere di non capire. Cerco di non comprendere i suoi atteggiamenti, cerco di evitarla, di stare lontano da lei. Ma ella continua a farmi avance di ogni tipo: con gesti, movimenti, frasi e parole a doppio senso. Sono al punto di cedere. Ma, l’insinuante, la sottile paura continua ad accompagnarmi giorno e notte. Devo o non devo? Ad un certo punto ho deciso. Debbo dire, però, che sono stato favorito dal caso: la mia compagna, per motivi di lavoro si assenterà da casa per una settimana...ed allora tenterò il colpaccio”.
In riferimento alla realtà degli ultimi eventi la cosa non andrà così. Dovrò rinunciare al colpaccio. Anche se mi sarebbe piaciuto sperimentare ciò che si prova quando si tradisce: volontariamente o involontariamente la compagna. Per forza maggiore sono costretto a cambiare rotta, mettere a tacere i sentimenti amorosi, le descrizioni romantiche o, pornoromantiche, le frasi d’amore, racconti a lieto fine; nella consapevolezza che la cosa su cui vale la pena scrivere è l’amore. Ormai non ho più tempo. Mi auguro che il lettore vorrà curiosare il seguito e leggerà fino all’ultimo rigo: per soddisfare la propria curiosità della mia narrazione.